Tra Pietra e Colore è il titolo della doppia personale degli artisti vicentini Maurizio Camposeo ed Emanuel Zoncato – curata da Valentina Casarotto – tenutasi presso l’antica Pieve di Nanto (VI) nel 2013.
Valentina Casarotto scrive:
Maurizio Camposeo, padroneggia tecniche pittoriche diverse, maturate dalla solida formazione accademica, si lascia sedurre da contesti lontani, intraprende viaggi temporali e cromatici in paesi lontani, in luoghi sconosciuti, al di là dei confini del mondo ovvero sempre ai confini dell’Io e dell’interiorità.
I paesaggi mitici delle sue montagne essenziali si tessono di cromatismi, ora insistiti e dissonanti, a volte aspri come le pietre, ora vibranti di toni misteriosi come i verdi pascoli al sole.
Sono opere che confondono volutamente il concetto di figura e sfondo e spingono lo spettatore all’ascolto di racconti epici e lontani di uomini, avventure, fatica e soddisfazione.
Nelle opere più recenti, frutto della della collaborazione con la Casa di Cultura Cibernetica di Montecchio Maggiore (VI), Camposeo rimette in gioco la propria creatività, ripensa il proprio operato in termini di cambiamento e vince la sfida attraverso la sperimentazione di nuove tematiche.
Nascono così opere dedicate, “in posa”, messinscena teatrali o metaforiche, quasi “nature morte” silenziose di vita sospesa.
Temi e concetti concreti – come in Vittorio Matino, Potere, Uomo Cibernetico – sono enunciati attraverso richiami alla tradizione magrittiana, metafisica e onirica, sempre declinati in modo personale dal punto di vista figurativo, opere in cui il tempo si ferma, e induce lo spettatore alla ricerca del senso delle cose e del mondo.
Floriana Donati scrive:
Maurizio Camposeo è pittore eclettico e visionario.
Una sottile euforia del colore accende i suoi piccoli racconti autobiografici – montagne essenziali immaginate, teatrini surreali, domestici spazi siderali – portandoci nel vuoto e nel silenzio dove si espande il respiro.
La sua nuvola-pensiero ne è l’archetipo. Vaga sospesa in questa geografia dell’anima, gonfia di desideri possibili oltre il volto della natura e i confini del quadro, per avventurarsi negli spazi di sensazioni profonde.
Il suo caldo surrealismo si compiace di sorprendere con piccoli spaesamenti lo spettatore, ma senza effetti speciali, ancorato alla resa pittorica della rappresentazione.